Come cresce un’amicizia

Radiorizzonti ha incontrato a Mariano Comense Giorgio Marelli, presidente dell’associazione «Oltre noi…»: i più di 50 volontari tra cantanti, ballerini, musicisti e personale tecnico che sarà in scena Domenica 21 Aprile con un omaggio al musical Jesus Christ Superstar. Più di un tributo: partendo dalle canzoni riviste in italiano e cantate dal vivo, questa compagnia amatoriale porta sul palcoscenico una propria reinterpretazione scenica.

Come è nata questa associazione?

«Oltre noi…» è nata più di trent’anni fa in oratorio e nel 1995 è diventata associazione vera e propria con l’intento di andare verso gli altri, oltre quello che è il nostro orticello. L’associazione si rivolgeva allora ai giovani. Poi ci siamo allargati a persone di diverse età. Il teatro è il mezzo per stare insieme e, stando insieme, creare qualcosa che debba servire a uno scopo: raccogliere fondi da donare ad altre associazioni, servire gli altri.

Quindi regalate la vostra creatività e professionalità ad altre associazioni.

E questo è il motivo per cui Radiorizzonti e «Oltre noi…» sono insieme in questa avventura che li vedrà protagonisti il 21 aprile al teatro «Giuditta Pasta» con Superstar l’opera rock.

Come nasce questo lavoro?

Negli ultimi dodici anni ci siamo concentrati su spettacoli da teatro, come La piccola bottega degli orrori, quindi uno spettacolo sui Blues Brothers e infine siamo arrivati a Superstar Opera rock.

Con questo spettacolo siete reduci da un successo importante a Modena.

Sì al teatro Storchi, dove abbiamo fatto il tutto esaurito a favore di un’associazione che fa operare i bambini bisognosi di cure specialistiche e che non hanno tutte le possibilità.

Sara (corista): E’ stata un’emozione stare in teatro così grande, con un pubblico così caloroso. Tutto il ricavato è andato in beneficenza e questo per noi è fonte di grande soddisfazione e grande orgoglio. Tutto il lavoro che facciamo viene ripagato.

Giorgio: Venticinque ore continuative tra trasferta, allestimento e spettacolo.

Raffaele (che interpreta Giuda): Però in venticinque ore non ho mai sentito uno lamentarsi. Non è mai passato un minuto  senza una risata, una battuta.

Silvia (ballerina e coreografa): Questo spettacolo infatti porta in scena il nostro essere gruppo, noi siamo un collettivo, lavoriamo veramente assieme.

Marco (suono): Io posso parlare del gruppo di cui faccio parte ovvero i musicisti, ma il discorso vale per tutti i settori. Chiaramente c’è chi coordina, chi distribuisce il lavoro, ma il nostro lavoro viene svolto condividendo le idee e lo sviluppo pratico. Le idee vengono dalle menti di tutti. È difficile poi a posteriori attribuire una paternità a un lavoro. Ci piace muoverci come un insieme.

Silvia: L’idea era mettere in scena un gruppo di amici e come questa amicizia evolve nelle scene e nelle relazioni che sono all’interno dello spettacolo stesso. E questo ci ha guidati nel creare qualcosa che faccia stare ognuno di noi a proprio agio in scena, partendo da una creazione condivisa. Questo spettacolo è sì un omaggio a Jesus Christ Superstar, ma partendo dalle basi delle musiche i testi sono adattati da noi, i movimenti coreografici fino alla regia sono nostri.

Giorgio: Abbiamo preso le canzoni del musical e le abbiamo rese scene, con alcune interpretazioni nostre e molto personali.

Raffaele: Ci sono delle chicche musicali che neanche Lloyd Webber, forse per problemi anagrafici, ci era arrivato. (Risate.)

L’appuntamento è dunque per domenica 21 aprile alle ore 17 presso il teatro «Giuditta Pasta» per godere di uno spettacolo di grosso impatto e che nasce, come abbiamo visto, con modalità diverse dal solito. Ma anche per incontrare un’associazione di volontariato che mette il proprio lavoro al servizio di altre associazioni del terzo settore. Grazie, «Oltre noi..»